Carciofo: proprietà e usi

Cynara scolimus è il nome latino del carciofo, una pianta appartenente alla famiglia delle Composite che viene coltivata come ortaggio. Noto fin dai tempi dei Greci e dei Romani che ne seppero apprezzare per primi le proprietà sia gastronomiche che curative, il carciofo è originario dell’areale mediterraneo e dell’Africa settentrionale dove si trovano ancora delle specie selvatiche spontanee. Attualmente l’Italia è prima nella produzione di carciofi al mondo, con una forte concentrazione delle coltivazioni nell’Italia centro-meridionale.

Quante varietà di carciofo esistono ?

Il capolino, ovvero la parte terminale e commestibile del carciofo, ci aiuta a fare una distinzione per forma, dimensione, colore e presenza o meno di spine tra le diverse varietà di carciofo presenti in Italia. Pertanto, in base alle sue caratteristiche, possiamo dividere i carciofi in quattro tipologie:

  • Spinosi: caratterizzati da lunghe spine sulle brattee e sulle foglie;
  • Romaneschi: presentano capolini più o meno globosi;
  • Violetti: i capolini hanno la caratteristica colorazione viola;
  • Catanesi: i capolini sono più piccoli e allungati, sfumati di viola su fondo verde, apparendo quindi molto simili ai violetti.

La classificazione può essere fatta anche in base alla loro stagionalità ovvero carciofi autunnali o precoci e carciofi primaverili o tardivi.

Cosa contiene un carciofo?

Il carciofo è una vera e propria riserva di principi attivi benefici per il nostro organismo che gli conferiscono molte delle sue virtù terapeutiche. Al suo interno troviamo principalmente acqua ma anche una buona quantità di minerali come Calcio, Fosforo, Magnesio, Ferro e Potassio. Da sottolineare che l’alto contenuto di Ferro lo rende molto indicato per gli anemici. Tra le vitamine prevale la presenza di B1, B2 e vitamina C. Nel carciofo troviamo anche una buona quota sia di proteine che di carboidrati tra i quali ricordiamo la fibra e l’inulina, utili a regolare la funzionalità intestinale e a controllare i livelli ematici di glucosio e colesterolo. Per questo motivo i carciofi sono consigliati anche ai diabetici. Con 47 kcal per 100 grammi, i carciofi possono essere consumati anche durante una dieta, anzi se ne raccomanda l’uso poiché la fibra di cui sono molti ricchi contribuisce al raggiungimento del senso di sazietà.

Quali sono i benefici legati al consumo di carciofi ?

La presenza di tutti questi composti benefici rende il carciofo un ortaggio d’eccellenza. Tuttavia, la sua attività farmacologica si deve ad un caratteristico fitocomplesso in cui spicca la cinarina, una sostanza dotata di proprietà diuretiche, depurative, digestive ed epatoprotettive. Ha, inoltre, proprietà coleretiche ovvero stimola la secrezione di bile da parte del fegato ed è in grado di ridurre i livelli di colesterolo ematico (ipocolesterolemizzante).

Come inserire i carciofi nell’alimentazione ?

Il suo sapore piacevolmente amarognolo, spiccato, ma poco invadente sugli altri ingredienti, rende il carciofo ideale per numerose preparazioni culinarie: crudi, lessi, fritti, al forno, alla romana, alla giudia sono solo alcuni dei modi che si usano per cucinare questo versatile ortaggio. Viene utilizzato spesso come contorno ma anche come secondo piatto o come condimento per pasta, lasagne o minestre. Grazie alla massiccia presenza di inulina, una fibra che non comporta incremento della glicemia, il carciofo può essere consumato senza rischio dai diabetici. Anche gli anemici o i soggetti con problemi di bassa sideremia possono trarre giovamento dall’introduzione dei carciofi nella propria alimentazione poichè sono ricchi di Ferro. Si sconsiglia l’uso dei carciofi in allattamento poichè ricchi di sostanze amare.


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